Storia


Come spesso accade per le razze che hanno una notevole storia alle spalle e che quindi sono nate dalla graduale specializzazione per determinate funzioni, avvenuta nel corso degli anni ad opera degli stessi utilizzatori, anche le origini dell'Old English Sheepdog, meglio conosciuto in Italia come Bobtail, si perde un po' tra riferimenti storici ed ipotesi più o meno fantasiose. 
Certamente il Bobtail nasce esclusivamente come cane da lavoro, dall'esigenza di avere soggetti affidabili, di intelligenza pronta, robusti e resistenti, ma agili e scattanti, in grado di svolgere più funzioni.
 
Da reperti storici, è assodato che il Nostro è un cane "da fattoria", un cane poliedrico, in grado di soddisfare le esigenze di un padrone che è un po' pastore, un po' mandriano, un po' fattore, capace di lavorare con le pecore, ma anche con bovini ed altri animali, di controllare e radunare un gregge (o una mandria) quando è al pascolo sui grandi spazi, ma che lo sappia condurre anche al mercato, che lo difenda non tanto dagli animali predatori, che in Inghilterra non esistono, ma dalla possibilità di furti, ma anche abile nel muoversi senza creare problemi tra la gente, in quelle che erano le città di allora.
Proprio per questa molteplicità di funzioni, sta la certezza che si tratti di una razza antica, anche se non necessariamente morfologicamente così omogenea come previsto dal primo standard, redatto nel 1888. 
All'origine, l'area di maggior diffusione del O.E.S. si colloca nelle regioni dell'Inghilterra sud - occidentale. Alcuni sostengono sia originario della contea di Dorset, altri, altrettanto autorevolmente, lo vogliono dell'Oxfordshire, ma anche del Wilthshire, come pure del Sussex, ecc. sta di fatto che questo cane tarchiato e peloso, dalla coda mozza, di colore tra il nero e il grigio acciaio, con piedi, pancia e collo bianchi, non conosce confini di contee e lo ritroviamo sia nelle campagne che nelle colline, a svolgere il suo lavoro.

Dipinto, parto nella stalla - tratto dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
Dipinto, parto nella stalla - tratto dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"

1864: Pastore con un Bobtail. Tratto dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
1864: Pastore con un Bobtail. Tratto dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"

Sicuramente l'aspetto "peloso" è funzionale al fatto che i Bobtail dovevano lavorare con e tra le pecore, erano, come accennato prima dei cani "conduttori" di bestiame, non propriamente "guardiani", e l'abbondanza di pelo è una caratteristica comune ai cani adibiti a questo scopo, come il Pastore Bergamasco in Italia, il Pastore dalla Brie in Francia, il Puli in Ungheria, il Pastore di Vallée in Polonia... E' quindi errato ritenere che sia l'incrocio tra alcune di queste razze a dare origine ad altre, è certo invece che tutte abbiano un ceppo comune, quella dei cani da pastore dell'Asia occidentale, che con le migrazioni si sono adattati evolvendosi in base alle caratteristiche del territorio e alle esigenze del lavoro a cui erano preposti. 
 Ecco quindi che abbiamo i Bobtail, particolarmente ricoperti di pelo per confondersi tra le le pecore, dall'aspetto non minaccioso, ma dal carattere deciso, in grado di radunarle, spostarle, ma anche di afferrarle per un orecchio e trattenerle, robusti per poter correre instancabilmente per una giornata intera, ma anche così agili e "leggeri" da sapersi spostare da un capo all'altro del gregge camminando sulla schiena delle stesse pecore. Bobtail che in base al tipo di lavoro che devono svolgere ed in base alle condizioni ambientali sono ulteriormente selezionati per quanto riguarda la taglia: medio piccolo se deve lavorare in collina, in particolare con le pecore, più grosso e pesante se deve lavorare in pianura o con altro tipo di bestiame (bovini e cavalli). Bobtail con la coda mozzata, probabilmente non tanto per essere considerati cani da lavoro, mutilati e quindi non di "lusso", per non pagar la tassa (che se pur entrato nella leggenda, suona tanto come un escamotage di più recete astuzia), e nemmeno dalla coda geneticamente mozza frutto dell'abilità degli allevatori, come vuole un'altra leggenda, ma probabilmente, per un motivo molto più pratico:una lunga coda pelosa e svolazzante, può spaventare le pecore, animali timidi di natura e si può anche lesionare, compromettendo la salute stessa del cane, che invece deve essere sempre efficiente.


Va ricordato che i pastori, a cui era affidata la "selezione" di questi Bobtail, parliamo di qualche secolo fa, si basavano su osservazioni empiriche, per cui è molto probabile che qualche soggetto, nato effettivamente anuro, come ancora potrebbe accadere, e non solo al bobtail, si fosse dimostrato particolarmente abile nel suo lavoro (probabilmente proprio perchè di aspetto più simile ad una pecora), per cui si sarebbe diffusa la convinzione che fosse l'assenza di coda a migliorare le prestazioni. Ancora adesso, i pastori scelgono i loro cani, per esempio, guardando la pigmentazione del palato: tanto più il palato risulta essere pigmentato, tanto più si ritiene che il cane abbia "istinto"! 
Un'altra "superstizione" che riguarda i Bobtail è il colore degli occhi: si riteneva che gli occhi dello stesso colore fossero "collegati", mentre quelli di colore diverso, uno scuro, l'altro azzurro (il cosiddetto occhio gazzuolo o "wall-eye"), non lo fossero, per cui erano senz'altro da preferire gli occhi gazzuoli, che, non essendo in collegamento tra loro, in caso di infezione, non si sarebbero contagiati.
 
Bobtail, dicevamo, forgiati dal duro e umile lavoro, che solo nel 1877 assurgono agli onori dell'ufficialità con le prime registrazioni al Kennel Club Inglese. Bobtail, seppur morfologicamente non così omogenei come avverrà a partire dalla fine del 1800, quando la razza viene notata e apprezzata da alcuni estimatori che inizieranno a "selezionare" veramente, ma così diffusa e fissata per quanto riguarda il carattere e le performances, da avere un prezzo di mercato pressochè nullo. Narra la "leggenda" che quello che dopo poco sarà proclamato Campione, Dairymaid, fu acquistato per un boccale di birra e qualche scellino, come tanti altri che daranno vita agli "allevamenti". Questo, non tanto perchè questi soggetti avessero poco valore, quanto perchè le caratteristiche di razza erano talmente fissate che, per i loro utilizzatori, un buon cane equivaleva ad un altro, tanto valeva ricavarci qualcosa! E questo è un ottimo segno per dimostrare quanto questo tipo di cane fosse non solo antico (l'omogeneità non la si ottiene in pochi anni) , ma così popolare da non essere considerato una "rarità" da tenere ben stretta! E' quindi sul finire del 1800, come dicevamo, che i bobtail iniziano ad essere presi in considerazione dalla cinofilia "colta", con i primi pedigree e le apparizioni alle esposizioni di "bellezza". In tutto questo, un ruolo fondamentale, insieme ad altri, lo ebbe Mr. Tilley, considerato uno dei padri del Bobtail moderno.

Shepton Moonshine, il miglior riproduttore dell'era prebellica, alla sinistra di Mrs Turk. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
Shepton Moonshine, il miglior riproduttore dell'era prebellica, alla sinistra di Mrs Turk. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
Ch.Moonshine Weather. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
Ch.Moonshine Weather. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"

Ch. Tommy Tittlemouse of Pastorale. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
Ch. Tommy Tittlemouse of Pastorale. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail"
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Ch. Sir Cavendish, uno dei primi campioni della razza - Foto tratta dal libro di TULLIO MILLE "il Bobtail"

Fu grazie alla sua determinazione e grande impegno se, tra il 1885 e il 1888 fu redatto il primo standard, rimasto pressochè immutato fino ad ora, se nel 1888 fu fondato il primo Old English Sheepdog Club in Inghilterra e nel 1905 in America, se quei soggetti acquistati presso i pastori e i commercianti di bestiame, divennero non solo i primi Campioni della razza (è doveroso a questo punto citare almeno Sir Guy, primo Campione proclamato, Ch. Sir Cavendish, e Ch. Watchboy, anche se non di proprietà di Mr. Tilley!), ma si rivelaro degli ottimi riproduttori. Un esempio è Ch. Stylish Boy, nipote sia per linea paterna che materna di Ch. Watchboy: è stato il primo bobtail esportato in America e per una cifra astronomica (come lo furono gli altri esemplari che lo seguirono) e rientra a pieno titolo tra i capostipiti della razza in America. Sicuramente, la fortuna della razza sta nel continuo scambio Inghilterra - Stati Uniti ed in questo, determinante è stato il contributo di Ch. Tip Top Weather, uno delle pietre miliari nella storia della razza. Nato in Inghilterra, discendente da Stilish Boy, compie la sua carriera in madre patria per poi venire esportato. Il risultato che da sette a quindici generazioni di campioni discendono direttamente da questo cane. Tra questi, data l'assolutà brevità di questo excursus, bisogna ricordare Ch. Fezziwig Ceiling Zero, entrato nella storia del Bobtail per i suoi 63 figli campioni americani e, tra questi va sicuramente citata la famosa cucciolata con Ch. Baroness of Duroya, importata dall'Inghilterra: su 11 cuccioli, ben 9 ottengono il titolo di Campione. Ma non solo. Questi 9 Campioni, più una loro sorella non titolata, hanno generato a loro volta oltre cento Campioni. Un record! Grazie a questi successi, non legati ai soli meriti morfologici dei soggetti, ma soprattutto alle loro espressività riproduttiva, l'allevamento Americano dipende sempre meno da quello Inglese, così da creare linee di sangue proprie e ben riconoscibili, tanto che un po' di generazioni dopo, sarà Mrs. Backx - Bennick, titolare dell'allevamento olandese "Reeuwijk", ad attingere a piene mani a questo "nuovo" patrimonio genetico, acquistando alcuni soggetti Fezziwig e tra questi Ellenglaze Ladies Choice, sempre della stessa linea, su cui si fonderanno gli allevamenti dell'Europa continentale, merito che va comunque diviso con Mrs Abicht, allevamento tedesco "aus dem Elbe - Urstromtal", da alcuni anni trasferitosi anch'esso in Olanda.


Sintetizzando al massimo (e che la storia ci perdoni!) si può senz'altro dire che praticamente tutti gli allevamenti Continentali moderni partono con soggetti dei due succitati affissi. Nel frattempo, l'Inghilterra non è rimasta certo alla finestra! Molta della storia Inglese la fa sicuramente Mr. Tilley, con i suoi Shepton ampiamente usati e diffusi non solo in madrepatria, ma esportati ovunque. Ma nel corso degli anni la fa anche Mr. Norman Harrison "Fernville" (Fernville Fernando è il nonno materno di Fezziwig Ceiling Zero! mentre Fernville Lord Digby, tra altre cose più significative per la razza, sarà ricordato come cane - immagine della Dulux Paints), Mrs. Jean Goul "Rollingsea" (tra tutti ricordiamo Rollinsea Viceroy), come pure Mrs. Bloor "Fairacres", Mrs. Joan Real "Tynycoed", allevatrice di Tynycoed Caradog, probabilmente il più recente dei grandi esportati in America, morto due anni fa. Una citazione particolare la meritano anche Mrs. Rita Ashcroft, con il marito Ronnie fondatori dell'allevamento "Barnolby" e di cui citiamo, tra i tantissimi grandi nomi, Ch. Ginnsdale Stargazer Blue of Barnolby e i signori Ruth e Ray Wilkinson, "Pockethall", di cui si può citare ad esempio Ch. Pockethall New Shoes, miglior stallone inglese, con i suoi 18 figli Campioni. Su questi affissi, "Barnolby" e "Pockethall", si può dire si appoggino molti dei successivi allevamenti inglesi.

Ch. Fernville Lord Digby, il "Dulux Dog". Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail".
Ch. Fernville Lord Digby, il "Dulux Dog". Foto tratta dal libro di Tullio Mille "Il Bobtail".


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Ch. Beckington Lady of Welbyhouse, fino al'87 detentrice del record dei CC vinti da una femmina. Foto tratta dal libro di Tullio Mille "il Bobtail"